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Palazzo Chigi Albani a Soriano nel Cimino
07
Mag

“Un mulino sociale a Soriano nel Cimino”

Sottoscritta convenzione per tirocini di formazione tra Dafne e associazione Orto per uno sviluppo sostenibile e solidale delle aree rurali – Primo appuntamento il 7 maggio

Il Dipartimento di scienze agrarie e forestali dell’Università della Tuscia (Dafne) ha sottoscritto una convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con l’associazione Orto (Organizzazione Recupero Territori e Ortofrutticoli) di Soriano nel Cimino.

L’accordo è finalizzato a agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro e a realizzare alternanza tra studio e lavoro. L’intesa prevede anche molte altre iniziative tra queste anche una serie di incontri ai quali parteciperanno tra gli altri alcuni dicenti dell’ateneo viterbese.

Uno di questi si svolgerà sabato 7 maggio alle scuderie di Palazzi Chigi-Albani di Soriano nel Cimino.

Su temi rivolti alla conoscenza ed alla diffusione della cultura del territorio per uno sviluppo sostenibile e solidale delle aree rurali, questa volta il titolo è “Un mulino sociale a Soriano nel Cimino”: cura della salute, cura della tradizione rurale e alimentare.

Un’equazione sostenibile” per il quale l’associazione di agricoltura sociale Orto ha ottenuto un finanziamento privato, consentirà alla comunità locale di Soriano nel Cimino di usufruire di un mulino a pietra collettivo e di tornare a riunirsi intorno al mugnaio in attesa che grani e legumi tradizionali e biologici vengano trasformati in farine ad alto valore nutrizionale, non raffinate e da consumare fresche per il solo fabbisogno domestico.

Il tutto grazie all’opera di volontari dell’associazione.

L’incontro offrirà al pubblico la possibilità di godere di prospettive differenziate di approccio al tema: dal richiamo alla memoria della tradizione agricola e molitoria come elemento di coesione sociale, alla proposta di modelli di agricoltura che collochino al centro la tutela di ambiente e salute, alla presentazione del mulino collettivo a macine di pietra che verrà collocato in zona centrale del Comune di Soriano nel Cimino e posto a disposizione delle famiglie per la molitura di cereali non modificati e legumi biologici.

Alla fine dell’incontro verrà formalmente inaugurata la sede del mulino.

“Occorre considerare il ritorno all’agricoltura – ha detto Marco Di Fulvio fondatore di Orto – come un’opportunità di impiego per i giovani, ma anche di recupero delle tradizioni e dei sapori, di conservazione del territorio e del paesaggio. In questo incontro si proporrà ai cittadini come dare nuova vita al senso di comunità, prendendosi cura della propria salute e partendo dal rispetto e dalla valorizzazione della propria terra”.

Programma dell’incontro

SABATO 7 MAGGIO 2016, ore 16,30
SCUDERIE DI PALAZZO CHIGI-ALBANI
(logo Provincia VT e Circolo UNESCO VT)


INTERVENTI:
Saluto di A. Zappaterra, Presidente di ANCOS


Dr. Tony Urbani, sociologo – Università degli studi della Tuscia:
“Il cibo come veicolo di identità e relazioni di una comunità locale. Il caso mulino sociale all’interno dello sviluppo sostenibile di un territorio ”
Il cibo è lo specchio di una società e quando la declinazione è possibile, lo specchio di una comunità locale. I luoghi di produzione e consumo di cibo possono essere degli spazi sociali, dove le identità e le culture si generano e si rigenerano.
I più recenti studi sulla felicità indicano come le relazioni siano il segreto della felicità; quindi, mangiare sano ed avere buone relazioni, contribuiscono indubbiamente alla qualità della nostra vita.
Il mulino sociale di Soriano nel Cimino si inserisce in questa ottica coniugando una sostenibilità di tipo ambientale (derivante dalle colture locali a basso impatto), con una sostenibilità di tipo sociale, dove gli spazi di produzione di cibo sono conosciuti e riconosciuti, riducendo l’ansia e l’alienazione tipiche della modernità.


Prof. F. Recanatesi, Università di Viterbo – facoltà di Agraria
“Il ruolo dell’agricoltura nella salvaguardia del paesaggio rurale”
La domesticazione da parte dell’uomo di specie vegetali ed animali ha dato origine, circa 11.400 anni fa, a quella forma di gestione delle risorse animali e vegetali che conosciamo sotto il nome di agricoltura.
Se per migliaia di anni le attività legate all’agricoltura hanno consentito una gestione del territorio sostenibile in termini ambientali, nella storia recente l’aumento della domanda di generi alimentari a scala mondiale unitamente
all’introduzione della meccanizzazione agricola, in Italia verificatasi dagli anni 50’ ad oggi, hanno determinato sensibili cambiamenti di carattere ambientale, non ultimo quello di una omogeneizzazione del paesaggio che si è verificata sopratutto negli ambienti rurali.
Solo negli ultimi anni, finalmente, si stanno nuovamente valorizzando le esternalità (ecosystem services) indotte dall’agricoltura attraverso una politica più attenta alla salvaguardia del territorio. In tal senso si sta muovendo la politica Comunitaria Europea con l’introduzione di misure sensibili al ruolo ecologico che un certo tipo d’agricoltura può svolgere a questo scopo.
Si riporta l’esempio della Provincia di Viterbo in cui le trasformazioni del territorio rurale, negli ultimi cinquanta anni, hanno determinato un radicale cambiamento del territorio con la perdita di unità di paesaggio un tempo caratterizzate da elevati contenuti culturali ed ambientali.

Dr.ssa Francesca Del Sole, biologa nutrizionista
“Le farine grezze: saperi antichi, sapori dimenticati. Implicazioni sulla nostra salute”
Sapersi nutrire è differente dal dover mangiare! Si propone un viaggio alla scoperta del variegato mondo delle farine alimentari derivate da cereali e altre fonti per imparare a conoscere la loro origine, le proprietà nutrizionali ed antinutrizionali, i metodi di macinatura e lavorazione, le intolleranze e le patologie ad esse correlate. Verrà affrontato un percorso che possa condurre la collettività ad una maggiore consapevolezza alimentare, quale presupposto di una sana e corretta alimentazione.

Prof. M. Ciaffi, Università di Viterbo – genetista
“Grani antichi e moderni: facciamo chiarezza sul significato e sulle differenze a livello nutrizionale, salutistico e tecnologico”
Negli ultimi tempi si è sviluppato un vivace dibattito su “grani antichi”, “vecchie varietà”, “varietà moderne” e su argomenti correlati che investono aspetti nutrizionali, trasformazione, coltivazione e conservazione della biodiversità. Si tratta di un tema molto vasto, discusso in sedi eterogenee e a volte con argomenti che posso indurre confusione a vari livelli: dalla classificazione delle specie e delle varietà, all’identificazione e denominazione varietale, all’origine del seme, alle effettive caratteristiche nutrizionali e salutistiche.
L’obiettivo della relazione è dare un contributo di chiarezza a questo universo, fornendo corrette informazioni scientifiche, a partire dalla classificazione delle diverse specie, per giungere alla definizione di varietà “moderne” e “antiche”, alle denominazioni varietali e fino a quanto attualmente viene coltivato e utilizzato. Verranno brevemente
analizzate alcune problematiche relative alla disinformazione sulle differenze nutrizionali e salutistiche tra i cosiddetti grani antichi e le moderne varietà di frumento.


In chiusura testimonianza del Prof. Dottarelli – membro della sezione UNESCO di Viterbo


Coordina: M. Di Fulvio, Associazione O.R.T.O. Organizzazione Recupero Territorio e Ortofrutticole – Soriano nel Cimino

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