L’economia carceraria a Fa’ la Cosa Giusta Umbria
Da oggi a domenica, 20 novembre, un intero padiglione, lo Stand A30, sarà dedicato all’economia carceraria ed ospiterà ben 10 realtà che producono birra, caffè, dolci, tessili e prodotti agroalimentari da agricoltura sociale estremamente innovativi.
Da oggi a domenica, 20 novembre, presso il polo espositivo Umbriafiere di Bastia Umbra (PG), l’economia carceraria italiana è presente alla settima edizione di Fa’ la cosa giusta! Umbria, mostra mercato delle eccellenze produttive italiane etiche e sostenibili che raccoglie in un unico spazio, culturale e commerciale, 120 stand con prodotti buoni e naturali divisi in aree tematiche.
Un intero padiglione, lo Stand A30, sarà dedicato all’economia carceraria ed ospiterà ben 10 realtà che producono birra, caffè, dolci, tessili e prodotti agroalimentari da agricoltura sociale estremamente innovativi, come quelli del nuovo progetto “Oltre l’orto” della cooperativa agricola sociale O.R.T.O. di Viterbo che mette in rete i detenuti della Casa circondariale di Viterbo, i ragazzi e le ragazze di ODV Amici di Galiana e altre realtà sociali che operano nella comunità e sul territorio.
Imprese e cooperative che operano per offrire una “seconda opportunità” attraverso il lavoro, che generano la forza per rimettersi in piedi e non tornare a compiere reati una volta scontata la pena, per una società più sicura, ed inclusiva.
Per tre giorni, all’interno dei padiglioni, non solo prodotti ma anche cultura: la programmazione è infatti ricca di eventi, convegni, degustazioni e incontri, molti dei quali ospitati nella “piazzetta” del padiglione dell’economia carceraria: racconti, presentazioni di libri, storie di riscatto e di rinascita, per raccontare e sensibilizzare l’opinione pubblica su un argomento che, troppo spesso, viene lasciato ai margini della società. Un programma a parte è stata riservata questa mattina alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori, nella convinzione che le nuove generazioni possano favorire, con la consapevolezza e le loro scelte, un futuro migliore e più inclusivo.
“La vita lavorativa in carcere è un racconto invisibile sconosciuto ai più, che emerge ed ha voce quasi solo grazie alle attività imprenditoriali che lavorano in questo contesto, per questo l’appuntamento a Bastia Umbra è un evento imperdibile se si vuole scoprire un mondo che, nonostante i muri non solo fisici che lo racchiudono, ha un enorme potenziale da ‘sprigionare’, da assaggiare, da ascoltare. Una visione nuova e possibile del carcere, non come discarica sociale, o problema, ma come risorsa ed opportunità”, concludono i promotori.